Legalizzazione in Svizzera: in arrivo il primo dispensario d’Europa
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La Svizzera, che non fa parte dell’Unione europea nonostante si trovi nel cuore dell’Europa, ospiterà il primo dispensario legale di cannabis nel vecchio continente.
La possibilità nasce dalla legalizzazione sperimentale Svizzera, già attiva in diverse città, voluta dall’Ufficio federale della sanità per studiare gli effetti sociali ed economici che avrebbe una volta messa in atto.
Il progetto è già attivo in 3 diverse città svizzere: la prima è stata Basilea, poi Zurigo e infine Losanna, ma da questo autunno la legalizzazione sperimentale in Svizzera si allargherà a Berna, Lucerna e Bienne, mentre anche la città di Ginevra ha annunciato che si accoderà al progetto.
Fino ad ora la vendita controllata di cannabis, che avviene per un campione di maggiorenni – che varia da città a città e composto da persone che avevano fatto la richiesta di essere inclusi – è stata autorizzata nelle farmacie, a partire da cannabis biologica coltivata in Svizzera.
SVIZZERA: IL PRIMO DISPENSARIO LEGALE IN EUROPA
Ma nel nuovo progetto appena approvato dell’Istituto svizzero per le dipendenze e la ricerca sulla salute (ISGF) e Sanity Group, che prende il nome di Grashaus projects e avverrà nel cantone di Basilea-Campagna al quale parteciperanno quasi 4mila adulti, la cannabis sarà venduta in un apposito dispensario, simili a quelli presenti negli Stati Uniti.
E così nel comune di Allschwil verrà aperto il primo negozio di cannabis legale per il consumo in Europa. Nei mesi successivi dovrebbe arrivare anche l’apertura di un altro negozio a Liestal, dove i consumatori potranno acquistare vari prodotti a base di cannabis come fiori, estratti, hashish, commestibili e liquidi da svapare.
Lo studio dovrebbe partire alla fine del 2023 e durare per 5 anni, sotto la direzione del professor Michael Schaub, che è il direttore scientifico dell’ISGF.
“Se i partecipanti verranno accettati nello studio, potranno ottenere legalmente la cannabis presso il punto vendita per un periodo limitato utilizzando una carta di partecipazione. Ogni tre-sei mesi si svolgeranno indagini continue sul comportamento di consumo e sulla salute fisica e mentale dei partecipanti”, sottolinea Schaub che precisa: “I risultati dello studio possono contribuire a un dibattito informato sulla politica sanitaria riguardante l’uso responsabile della cannabis e servire come base per prendere decisioni sulla regolamentazione a lungo termine”.